RSA: la situazione in Italia

La sigla RSA sta per Residenze Sanitarie Assistenziali, ossia strutture che nascono con lo scopo di ospitare persone non autosufficienti. Non sono ospedali, ma si tratta di luoghi particolarmente strategici per l’erogazione efficace di servizi di assistenza, anche sanitari avanzati, a persone non autosufficienti o che necessitano di cure mediche specialistiche .

Le persone ospitate in RSA possono avere storie differenti, dal dover affrontare un percorso di riabilitazione, al trasferimento indeterminato in età avanzata. La struttura si occupa di garantire cure, assistenza medica, infermieristica e riabilitativa. Si tratta di strutture la cui importanza viene troppo spesso sottovalutata, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove la prospettiva di vita si è molto allungata, facendo di conseguenza crescere il numero di anziani. Purtroppo, la gestione di queste strutture non è sempre semplice e molte criticità si intensificano a causa di un continuo aumento della domanda.

Le RSA in Italia: le strutture presenti

Esistono diverse tipologie di RSA, che si distinguono per la tipologia di ricovero e per i trattamenti assicurati agli ospiti. Le RSA intensive ospitano persone con patologie gravi o che necessitano di un’assistenza continuativa nel tempo, ad esempio a causa di disabilità. Le RSA estensive, invece, sono principalmente rivolte ad anziani e non autosufficienti, che richiedono trattamenti medici e cure infermieristiche, ad esempio riabilitative. Generalmente, il ricovero ha una precisa durata, al termine della quale si è spostati in altre strutture o al proprio domicilio. Infine, ci sono le RSA di mantenimento, quindi vere e proprie residenze in cui la permanenza può durare a tempo indeterminato. Anche in questo caso, chiaramente, è sempre disponibile un’assistenza costante all’ospite.

I numeri delle RSA in Italia

Le RSA sono mappate da un apposito ente, il Garante nazionale per la geolocalizzazione delle strutture socio assistenziali sull’intero territorio nazionale. Secondo gli ultimi dati a disposizione, le strutture operative in Italia al 2020 erano 4.629, di cui 2.651 al Nord, 668 al Centro, 493 al Sud e 817 nelle Isole. Solo in Lombardia si contano 689 RSA e la Regione è seguita, per numeri, dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e dal Veneto. Nel 2021, a seguito anche della pandemia da Covid-19, il Ministero della Salute ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per una nuova mappatura di tutte le RSA e le strutture assimilabili presenti in Italia, in modo da poter contare su dati aggiornati e completi. I risultati non sono ancora stati disponibili, ma ci si aspettano dei cambiamenti a seguito dell’emergenza sanitaria.

Per quanto riguarda il numero totale degli ospiti nelle RSA, invece, è possibile far riferimento ad un’indagine svolta nel 2020 dall’Istituto Superiore Sanità, a cui hanno risposto circa la metà delle case di riposo censite. All’epoca, risultavano in queste RSA 97.521 persone, di cui 26.981 in Lombardia, 17.381 in Veneto e 16.629 in Piemonte. Numeri che combaciano con l’elevato numero di RSA presenti sul territorio. Da questi dati, però, sono esclusi tutti gli ospiti presenti nel 58,7% delle RSA che non ha risposto all’indagine.

Il tema dei posti letto e le liste d’attesa

Il numero elevato di strutture potrebbe far pensare che l’Italia si trovi in una situazione di equilibrio, tra domanda e offerta. In realtà non è così. Secondo dati OECD Health at a Glance del 2019, infatti, in Italia ci sono circa 265.000 posti letto. Un dato che viene poi rapportato al numero di anziani presenti nel Paese, ottenendo un rapporto di 19,2 posti letto ogni 1.000 abitanti over 65. La media europea, inoltre, è ben più elevata e supera i 47 posti letto ogni 1.000 persone. Oltretutto, l’invecchiamento della popolazione cresce e in futuro ci si aspetta un aumento della domanda. Nasce così una delle principali criticità per le RSA: la corretta gestione delle liste d’attesa, un problema che riguarda più della metà delle strutture esistenti.

Come la Cartella Sociale Informatizzata può fare la differenza

Proprio da qui nasce la volontà di Klan.IT di sviluppare una soluzione che, grazie alle potenzialità del digitale, permetta di ridurre queste problematiche. GeCaS RSA, un AddOn alla Cartella Sociale Informatizzata che ne estende le funzionalità, permette di digitalizzare il percorso di accesso del cittadino alle strutture, migliorando la gestione del processo.